Vent’anni di cinema non sono semplici numeri: sono vite raccontate, emozioni condivise, ponti invisibili tra culture, generazioni e territori. Il Festival del Cinema Italiano in Brasile celebra questo traguardo con una ricchezza di contenuti che testimoniano il ruolo del cinema come strumento di memoria, identità e dialogo culturale. Nato con l’obiettivo di diffondere la cultura italiana attraverso le immagini e le storie, oggi il Festival è riconosciuto come il più grande evento dedicato al cinema italiano in America Latina.
Organizzato dalla Camera di Commercio Italiana di San Paolo, con il sostegno dell’Ambasciata d’Italia, della rete consolare e degli Istituti Italiani di Cultura, il Festival unisce sale cinematografiche e piattaforma streaming, garantendo a studenti, cinefili e comunità lontane dalle grandi città l’accesso gratuito a un patrimonio cinematografico straordinario. Questa formula ibrida e inclusiva rafforza la sua vocazione democratica, trasformando ogni proiezione in un’occasione di incontro e riflessione.
La XX edizione celebra Il Cinema che Racconta, I Maestri che Ispirano, un viaggio che unisce la grande storia dei maestri del cinema italiano ai nuovi talenti che ne reinterpretano l’eredità. La retrospettiva propone capolavori come Ladri di Biciclette (1948) di Vittorio De Sica, Paisà (1946) di Roberto Rossellini, Prima della Rivoluzione (1964) di Bernardo Bertolucci, La Cena (1998) di Ettore Scola, Che Ora È? (1989) di Mario Monicelli e Location in Palestina (1974) di Pier Paolo Pasolini, opere che hanno ridefinito il linguaggio cinematografico e continuano a ispirare generazioni.
In parallelo, i film inediti in competizione al Premio Pirelli mostrano la vitalità del cinema italiano contemporaneo: L’Abbaglio (2025) di Roberto Andò, che rilegge la figura di Giuseppe Garibaldi con respiro storico e artistico; Gioia Mia (2025) di Margherita Spampinato, vincitore a Locarno, che racconta l’infanzia e la scoperta del mondo con poesia e delicatezza; Le Città di Pianura (2025) di Francesco Sossai, road movie presentato a Cannes; Diamanti (2025) di Ferzan Ozpetek, omaggio alla forza femminile e alla sartoria cinematografica; Eterno Visionario (2025) di Michele Placido, che esplora la vita e le contraddizioni di Luigi Pirandello; e Ho Visto un Re (2025) di Giorgia Farina, una favola moderna che affronta temi come il fascismo e la xenofobia attraverso gli occhi di un bambino. Accanto a questi, documentari di grande intensità, come Roberto Rossellini: Più di una Vita (2025), di Ilaria De Laurentiis, Andrea Paolo Massara e Raffaele Brunetti, completano un quadro di straordinaria varietà e rilevanza.
Con oltre 100 sale coinvolte in tutto il Brasile, università e centri culturali partecipanti e la piattaforma streaming che estende l’accesso a livello nazionale, il Festival diventa più di una rassegna: è un luogo di incontro, scoperta e memoria condivisa. Vent’anni di impegno, partnership istituzionali e sostegno di sponsor visionari si traducono in una celebrazione della cultura italiana come ponte tra mondi e comunità, capace di sorprendere, ispirare e avvicinare.
In calendario presso l’Istituto Italiano di Cultura a Rio de Janeiro:
Lunedì, 10 novembre
L’Abbaglio (2025), di Roberto Andò
Ambientato nel cuore del Risorgimento, il nuovo film di Roberto Andò intreccia finzione e storia per raccontare lo sbarco dei Mille attraverso lo sguardo disincantato di chi credeva di partecipare a un sogno collettivo e si trova invece immerso in un gioco di potere e illusioni. Toni Servillo interpreta un colonnello siciliano diviso tra l’ideale patriottico e la coscienza morale, mentre attorno a lui si muove un’umanità irrequieta e ambigua, sospesa tra speranza e disinganno. L’Abbaglio è una riflessione lucida e ironica sul mito dell’Unità italiana e sulla fragilità delle grandi narrazioni politiche.
Martedì, 11 novembre
Gioia Mia (2025), di Margherita Spampinato
Opera prima delicata e luminosa, Gioia Mia racconta l’estate di Nico, un ragazzino che vive in un piccolo paese siciliano dove il tempo sembra essersi fermato. Tra riti antichi, silenzi e presenze femminili forti, il film esplora con sensibilità il passaggio dall’infanzia all’età adulta, sospeso fra il peso delle tradizioni e il desiderio di libertà. Margherita Spampinato costruisce un racconto fatto di attese, sguardi e piccoli gesti, dove la poesia del quotidiano si intreccia al mistero del crescere.
Lunedì, 17 novembre
Le Città di Pianura (2025), di Francesco Sossai
Un viaggio nella provincia veneta, dove tre uomini – due amici di mezza età e un giovane studente – attraversano la pianura alla ricerca di un senso, o forse solo di un po’ di quiete. Francesco Sossai dirige un film intimo, contemplativo, che cattura l’anima dei luoghi e la malinconia dei suoi personaggi. Strade, bar, nebbie e silenzi diventano metafore di un’Italia interiore, sospesa tra passato e presente. Un’opera poetica e sommessa, che restituisce la verità dei legami umani e delle occasioni perdute.
Martedì, 18 novembre
Hey Joe (2024), di Claudio Giovannesi
Un veterano americano torna in Italia dopo venticinque anni per incontrare il figlio che non ha mai conosciuto. Tra il bisogno di perdono e la difficoltà del ricongiungimento, Hey Joe indaga le fratture affettive e culturali che separano generazioni e mondi diversi. Claudio Giovannesi, con la consueta sensibilità per i conflitti familiari e le periferie emotive, costruisce un racconto teso e umano sul ritorno, sulla colpa e sulla possibilità di ricominciare. Un film sobrio e profondo, dove la memoria diventa terreno di riconciliazione.
Realizzazione:
ItalCam – Câmara de Comércio Italiana de São Paulo
Istituto Italiano di Cultura di Rio de Janeiro
XX edizione del Festival del Cinema Italiano in Brasile
Data: Dal 29 ottobre 29 novembre 2025
Orario: 18:30
Luogo: Teatro Itália – Av. Pres. Antônio Carlos, 40 / 4º piano – Centro, Rio de Janeiro (RJ)
Ingresso: Gratuito. Per partecipare iscriviti online su Sympla