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Panorama IICinemaRio presenta ‘L’Ordine del Tempo’, di Liliana Cavani

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C’è un modo discreto – quasi impercettibile – di avvicinarsi alla fine del mondo. Succede in una villa affacciata sul mare, tra amici, nel tempo rarefatto di un’estate: tende mosse dal vento, parole leggere, sorrisi che sfiorano la malinconia. Ma sotto quella quiete, qualcosa si incrina. Un’ombra attraversa il fluire dei giorni, ne distorce l’ordine, lo mette in dubbio. Con L’Ordine del Tempo, presentato all’interno della rassegna Panorama IICinemaRio, Liliana Cavani ci guida proprio lì: non dove il rumore sovrasta, ma dove l’intelligenza sussurra.

Liberamente ispirato all’opera di Carlo Rovelli, il film si interroga su ciò che accade quando la rassicurante linearità temporale inizia a vacillare. Che cos’è il tempo, se smette di sembrarci infinito? Come cambiano le nostre scelte, le relazioni, persino le parole, se l’eternità non è più un rifugio e il futuro perde consistenza?

Liliana Cavani torna dietro la macchina da presa con la lucidità di chi ha imparato a osservare senza forzare lo sguardo. L’Ordine del Tempo non racconta una catastrofe, ma qualcosa di più sottile e perturbante: l’idea che, nel tempo che rimane, possano affiorare verità sepolte, legami dimenticati, emozioni trattenute. Niente effetti spettacolari, nessuna risposta certa. Solo il tempo – e chi lo attraversa – che si fa domanda.

In un’atmosfera sospesa tra realtà e percezione, dove la luce assume la densità della memoria e i dialoghi vibrano di risonanze affettive, il film esplora con pudore e intensità il nostro rapporto con il presente. C’è l’urgenza del perdono, il mistero dell’attesa, la vertigine di un mondo forse già finito, senza che ce ne accorgessimo. E c’è una traccia lieve ma persistente, che solo un cinema intelligente sa lasciare: una riflessione sul tempo, sulla perdita, sulla finitezza dell’umano, in un’epoca attraversata da incertezze globali, mutamenti climatici e apocalissi annunciate.

 

Liliana Cavani

Liliana Cavani nasce a Carpi nel 1933. Dopo la laurea in Lettere Antiche all’Università di Bologna e il diploma al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, si fa conoscere come documentarista, distinguendosi per il rigore formale e l’intensità etica con cui affronta temi storici e civili. Una delle sue prime opere, Storia del III Reich, rivela già la sua forza visionaria.

Nel 1974 conquista l’attenzione internazionale con Il Portiere di Notte, film dirompente per estetica e contenuto, che la consacra come regista capace di esplorare le zone d’ombra del potere, del desiderio e della memoria. Seguono opere come Al di là del Bene e del Male (1977), La Pelle (1981), Francesco (1989) e Einstein (2008), che confermano la sua vocazione a sondare le ambiguità della psiche e il senso profondo della storia.

Accanto all’attività cinematografica, Cavani si distingue nella regia teatrale e lirica, dove continua a sperimentare linguaggi e forme con rara coerenza intellettuale. Il suo sguardo, sempre interrogativo e mai compiacente, attraversa i generi per interrogare il tempo, il corpo, l’identità.

Nel 2023 riceve il Leone d’Oro alla carriera alla Mostra del Cinema di Venezia, riconoscimento che celebra un percorso artistico unico per profondità e coraggio. L’Ordine del Tempo, a vent’anni dall’ultimo lungometraggio, segna il ritorno di una grande autrice capace di parlare all’intelligenza e all’emozione dello spettatore con grazia, rigore e libertà.

 


 

Realizzazione:

Istituto Italiano di Cultura di Rio de Janeiro

ItalCam

Associazione ‘Il Sorpasso’

 

Collaborazione:

Pandora Filmes

Risi Film Brasil

 


 

Panorama IICinemaRio presenta ‘L’Ordine del Tempo’, di Liliana Cavani

 

Data: 28 maggio 2025

Orario: 18h30

Luogo: Teatro Itália – Av. Pres Antônio Carlos, 40 / 4º piano – Centro, Rio de Janeiro (RJ)

Ingresso: Gratuito. Per partecipare iscriviti online su Sympla