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Mostra fotografica ‘Mario Amura: Napoli Explosion. Fuochi, Colori e Luci’

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Una città che fa sua l’essenza di un vulcano: esplodere. Il Capodanno napoletano è una reinvenzione collettiva dell’orizzonte, una riscrittura temporanea del cielo. Napoli Explosion. Fuochi, Colori e Luci arriva al Polo ItaliaNoRio come un racconto visivo che non si limita a documentare, ma interroga la natura stessa dello sguardo.

Dal 10 dicembre al 7 febbraio 2026, venti fotografie e un documentario di 18 minuti trasformano la notte di Napoli in un poema di luce. Ogni 31 dicembre salgo sul Monte Faito, racconta Amura. Da lassù, la città sembra accendere il proprio universo. Non esiste linearità narrativa: esistono ritmo, vibrazione e respiro.

Rio comprende questo linguaggio senza bisogno di traduzione. Il Capodanno di Copacabana – il mare infinito, la folla in movimento, il tempo che cambia pelle – risponde idealmente all’energia napoletana. È una pittura corale, osserva Settis, una città intera che dipinge il cielo senza esserne consapevole.

Nell’anno dei 2.500 anni dalla fondazione di Napoli, la mostra acquista una risonanza storica. Il Vesuvio, protagonista assoluto nella tradizione pittorica da Turner a Warhol, qui appare come un’ombra immobile, sovrastata dall’esplosione di luce prodotta dagli abitanti. È una convergenza fra fotografia, pittura e arte pirotecnica, nota Bellenger, un gesto estetico unico.

Amura lavora la luce come un pittore lavora la tela. Ogni immagine nasce da una stratificazione temporale costruita nell’arco di tredici anni: non un istante, ma una costellazione di istanti che si sovrappongono. A Rio, queste immagini ritrovano il loro eco naturale: città di mare che conoscono la bellezza luminosa dell’inizio.

 

Mario Amura

Nato a Napoli nel 1973, Amura si forma al Centro Sperimentale di Cinematografia, dove frequenta le lezioni del maestro Giuseppe Rotunno, uno dei più grandi direttori della fotografia del Novecento. La sua visione nasce lì: nella disciplina della luce, nella ricerca del tempo, nella capacità di trasformare l’immagine in racconto.

Dal 2000 al 2012 firma la direzione della fotografia di numerose opere cinematografiche presentate nei più prestigiosi festival internazionali, tra cui Cannes, Berlino e Venezia. Nel 2003 riceve il David di Donatello dell’Accademia del Cinema Italiano per il cortometraggio Racconto di Guerra, ambientato nella Sarajevo assediata del 1996: un lavoro che già rivela il suo sguardo rigoroso, empatico, capace di restituire la complessità della realtà attraverso una forma visiva essenziale.

A partire dal 2005 avvia StopEmotion, un progetto di ricerca fotografica che indaga la frammentazione della linearità temporale trasformandola in una sequenza di picchi emotivi. In questa tecnica, il tempo non è più misura ma materia: un elemento che si purifica, si stratifica e diventa visibilità concreta delle emozioni. Con StopEmotion raccoglie materiali in regioni attraversate da tensioni, contraddizioni e bellezze profonde: Bosnia, India, Cina rurale, Cambogia, Sri Lanka, America Latina, Inghilterra e Francia. La sua fotografia non è mai un gesto rapido: necessita di anni, di ritorni, di immersione. Ogni immagine è il deposito lento dell’esperienza.

Dal 2007 porta avanti Fujenti, un progetto tuttora in corso, dedicato alla ritualità popolare e alla potenza iconografica dei corpi in movimento. Il suo lavoro continua a esplorare il confine tra cinema, fotografia e tempo vissuto, costruendo uno sguardo in cui la luce diventa memoria e rivelazione.

 


 

Realizzazione:

Istituto Italiano di Cultura di Rio de Janeiro

 

Produzione:

Napex

Artepadilla

 


 

Mostra fotografica ‘Mario Amura: Napoli Explosion. Fuochi, Colori e Luci’

 

Data: Dal 10 dicembre 2025 al 7 febbraio 2026

Orario: Dal lunedì al venerdì, dalle 8:00 alle 17:00; sabato, dalle 10:00 alle 17:00

Dove: Polo Culturale ItaliaNoRio – Av. Pres. Antônio Carlos, 40 – Centro, Rio de Janeiro (RJ)

Ingresso: Gratuito