Chi ha detto che il silenzio è assenza di voce? In un’epoca in cui le parole si moltiplicano, spesso senza peso, Dacia Maraini ci riporta alla sostanza della comunicazione: il significato. La lunga vita di Marianna Ucrìa, capolavoro indiscusso della scrittrice, torna al centro di un incontro che promette di essere un viaggio nella profondità della storia e della letteratura. A guidare la conversazione sarà la giornalista Claudia Lamego, che condurrà il pubblico tra le pieghe di un romanzo che è molto più di una storia: è un’esperienza sensoriale, un’immersione nel vissuto di un personaggio indimenticabile.
Ambientato nella Sicilia settecentesca, il romanzo narra la vita di Marianna Ucrìa, marchesa sordomuta che trasforma il suo apparente limite in una forma più profonda di comprensione del mondo. Attraverso la penna raffinata di Maraini, la protagonista acquisisce una voce potente, in grado di sfidare le convenzioni e riscrivere il proprio destino. Il libro, vincitore del Premio Campiello, è una delle opere più celebri dell’autrice, apprezzato per la ricchezza della sua prosa e la profondità dell’indagine storica e psicologica.
L’incontro si preannuncia come un’occasione preziosa per esplorare i molteplici livelli di lettura di questa storia, per riflettere sulla condizione femminile, sulla forza della cultura e sulla capacità della letteratura di dare voce a chi, apparentemente, non ne ha.
Dacia Maraini
Dacia Maraini è una delle voci più autorevoli della letteratura italiana contemporanea, capace di intrecciare con rara maestria storia, impegno civile e introspezione psicologica. Nata a Fiesole nel 1936, trascorre parte dell’infanzia in Giappone, un’esperienza che segnerà profondamente la sua sensibilità e il suo sguardo sul mondo. Rientrata in Italia, si avvicina presto alla scrittura, affermandosi negli anni Sessanta come autrice di romanzi, saggi e testi teatrali di grande forza espressiva.
La sua opera si distingue per la costante attenzione alla condizione femminile e ai diritti delle donne, tematiche che attraversano romanzi fondamentali come Donna in Guerra (1975) e Isolina (1985), un’inchiesta narrativa su un drammatico caso di cronaca. La consacrazione definitiva arriva con La Lunga Vita di Marianna Ucrìa (1990), romanzo che le vale il Premio Campiello e che restituisce con straordinaria intensità la vita di una donna sordomuta nella Sicilia del Settecento. Tra le sue opere più celebri si annoverano anche Bagheria (1993), un memoir denso di memorie e riflessioni, e Colomba (2004), un’indagine sulla violenza di genere.
La sua scrittura si estende anche al teatro, con opere incisive e visionarie, e alla saggistica, dove emerge il suo impegno intellettuale su questioni di attualità e diritti umani. Nel corso della carriera ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui il Premio Strega Giovani per Tre Donne (2017) e il Premio Campiello alla carriera nel 2012.
Dacia Maraini continua a essere una figura imprescindibile del panorama culturale italiano, una scrittrice che, attraverso il potere della parola, interroga il passato per illuminare il presente.
Realizzazione:
Istituto Italiano di Cultura di Rio de Janeiro
Club di Lettura presenta ‘La Lunga Vita di Marianna Ucrìa’ di Dacia Maraini
Data: 28 maggio 2025
Orario: 18:00
Dove: Teatro Italia – Av. Presidente Antônio Carlos, 40 / 4o piano – Centro, Rio de Janeiro
Ingresso: A pagamento. Iscrizioni tramite WhatsApp (21) 3534.4344